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Fiorenzo Tomea

 
     

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Paesaggio lungo il fiume

olio  su tavola - cm 25x33  - cod. FT 10

 
 
     

Fiorenzo Tomea (1920-1960)

Nasce a Zoppè di Cadore il 7 febbraio 1910. Nel 1920 un pittore veronese di nome Masotto gli regala dei residui di colori con i quali inizia a disegnare le prime figure e lo informa dell'esistenza dell'Accademia Cignaroli a Verona ove giunge nel 1926 e si iscrive ai corsi serali. Al termine si trasferisce a Milano dove conosce Aligi Sassu, Bruno Cassinari, Domenico Cantatore e Francesco Messina. Nel 1932 espone presso la Galleria il Milione in una mostra collettiva alla quale partecipa con Manzù, Birolli, Cortese e Grosso.

Nell'autunno del 1934 si reca a Parigi  e si dedica allo studio delle opere degli Impressionisti. Al suo ritorno, nel 1935, si stabilisce definitivamente a Milano e inizia la stagione delle grandi mostre:  nel 1936 espone con Manzù, Sassu, Gabriele Mucchi e la Wiegmann alla Galleria La Cometa di Roma. Nel 1937 vince la Medaglia d'oro del Ministero dell'Educazione alla VIII Mostra sindacale lombarda, e nel dicembre dello stesso anno allestisce la prima personale presso la Galleria la Cometa di Roma. Nell'ottobre del 1940 espone con successo presso la Galleria Barbaroux di Milano e nel 1942 partecipa alla XXIII Biennale d'arte di Venezia.

Nel 1943 esegue un mosaico raffigurante Santa Barbara, in una cappellina delle miniere di Pietrafitta, nei pressi diChiusi e  nel 1945 a Marzio, presso Varese, esegue nella chiesa parrocchiale, due grandi affreschi: La resurrezione di Lazzaro e San Pietro che fa l'elemosina. Nel 1947 Tomea vince il Premio Auronzo, nel 1948 il Premio alla Mostra di arte sacra dell'Angelicum di Milano e nel 1954 il Premio Marzotto. Nel 1956 gli viene riservata una sala alla Biennale d'arte di Venezia.

Tra gli anni 1955-1957 si colloca la produzione pittorica detta Finestre, in cui Tomea tratta due temi: il paesaggio e la natura morta.

Nel 1957 vince il Premio Ascom al Concorso nazionale di pittura e nel 1958 il Premio Michetti a Francavilla a Mare.

Il 1958 è un anno assai importante per la carriera artistica di Fiorenzo Tomea: nel dicembre viene inaugurata la chiesa di Santa Barbara a Metanopoli, presso San Donato Milanese, ove l'intera parete absidale è rivestita dal suo grande mosaico di 800 metri quadrati intitolato Il Calvario: un'opera monumentale elemento centrale in una chiesa che ospita lavori di altri artisti: Giò Pomodoro e Arnaldo Pomodoro per il portale, Pericle Fazzini per la Via Crucis, Bruno Cassinari per la pala della Madonna della Speranza, Franco Gentilini per la cappella di Sant'Antonio.

Tomea muore a Milano il 16 novembre 1960

 

 

 

 

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